Ieri si e' svolto il primo gran premio di Formula1 della stagione 2020, un gran premio strano, senza pubblico che si ripetera' sulla stessa pista domenica prossima, con gli striscioni anti razzismo e l'inginocchiamento di alcuni piloti. Tutte cose insolite per un mondo patinato che fino allo scorso anno sembrava immune e lontano da tutto. E invece cosi' non e' e ci siamo ritrovati a dover aspettare luglio per l'inizio del campionato.
Ma veniamo all'aspetto puramente sportivo dell'evento. Anzi veniamo alla parte che a me interessa di piu': la Ferrari. Nonostante il secondo posto di Leclerc non c'e' molto da sorridere. Se non fosse stato per incidenti, ritiri e safety car il risultato sarebbe stato molto differente. Una macchina imbarazzante in velocita' massima e in uscita dalle curve, spero facciano presto ad apportare delle modifiche ma il campionato sembra gia' segnato. Leclerc ha dimostrato ancora una volta le sue doti con un paio di sorpassi da campione, Vettel ha dimostrato di non gradire l'auto girandosi per l'ennesima volta. In questi giorni si e' molto parlato proprio del mancato rinnovo di Vettel e io ho una mia teoria: la Ferrari sa che per i prossimi 2 o 3 anni dovra' ancora rincorrere quindi e' inutile pagare decine di milioni per un quattro volte campione del mondo e ha deciso di fare un investimento a lungo termine con piloti giovani dirottando cosi' il budget sullo sviluppo della macchina. Spero di sbagliarmi perche' questo significa che dovremmo aspettare ancora molto per vedere il di nuovo il titolo iridato a Maranello ma purtroppo penso sia cosi'.
Saluti.
lunedì 6 luglio 2020
martedì 11 febbraio 2020
Ciao Val.
So, you are gone too. I'm so sad and I'll miss your laugh, your desire to know italian things, our chats about politics. You taught me to use the bbq, you hosted me and my family in your home. Talking on facebook with a friend about pizza you called me "mentor" as nobody else did and for me was a great honor. We liked made pizza together at the Albino's wood oven and I would have liked to taste the pizza you made in your wood oven. We traveled a lot ogether in Italy and in US to discover new place with Alessandra and Regina and I will keep those great memeories with me.
Thank you Val, thank you for being a great friend.
Thank you Val, thank you for being a great friend.
giovedì 14 novembre 2019
Malesia e Singapore.
Quest'anno la nostra voglia di viaggiare ci ha portato ad esplorare una parte del mondo che non conoscevamo: Malesia e Singapore.
Anche per il trasporto abbiamo avuto la novita' di volare con una compagnia con la quale non avevamo mai volato prima, la Emirates. Questo per due motivi: il primo per il confort che si dice offra la compagnia, il secondo pratico perche' cosi' il lungo viaggio sarebbe stato spezzato quasi a meta'.
Voglio partire proprio dal viaggio: saliti a bordo le assistenti di volo ti attendono con le loro divise molto particolari. Appena partiti viene fornito il menu dei pasti che saranno serviti durante il viaggio. L'intrattenimento e' al top, con film in lingua italiana, telecamere verso la direzione di volo (suggestiva durante le fase di decollo e atterraggio) e verso il basso. I sedili se reclinano piu' delle altre compagnie e anche la seduta si muove verso avanti. Questo mi ha consentito di dormire anche poggiato su di un fianco.
Ma veniamo alle nostre mete. La prima tappa e' stata Kuala Lumpur. La parte centrale e' molto bella e ben tenuta, bellissime le Petronas Towers e tutto il centro commerciale sotto di esse. Molto comodo il passaggio coperto per raggiungerle vista la piovosita' tipica delle zone tropicali.
Il primo giorno, stanchi per il lungo viaggio, ci siamo limitati a questa zona. Il secondo giorno siamo andati a vedere le famose grotte di Batu, luogo sacro per gli Indu'. Per raggiungerle abbiamo sfruttato gli ottimi mezzi di trasporto a disposizione: monorotaia e treno. Confort a bordo ottimo, aria condizionata esagerata!!! Arrivati alle grotte rimaniamo un po' delusi dal piazzale antistante dove i molti piccioni che volano lasciano purtroppo molti escrementi che evidentemente non vengono puliti abbastanza spesso con conseguente cattivo odore. Le costruzioni sono tipiche della religione induista, con rappresentazione di animali e divinita'. Ci facciamo coraggio e affrontiamo la scalinata che se non fosse per il caldo non sarebbe poi cosi' difficile. Lungo la salita varie scimmie cercano di ottenere qualcosa dai turisti e litigano tra loro per contendersi il bottino. Arrivati in cima si possono visitare diversi templi e, sempre facendo attenzione alle scimmie, si arriva in fondo all'ultima grotta. Molto suggestivo sia per le scimmie alle quali noi occidentali non siamo abituati, sia che per i riti che si celebrano nei templi. Anche qui, trattandosi oltretutto di un luogo sacro, potrebbe essere tenuto meglio: cumuli di bottiglie e di carte di biscotti e merendine, risultato delle razzie delle scimmie, rovinano l'atmosfera. La sera siamo andati a cena su una torre con un ristorante che ruota e offre cosi' un panorama a 360 gradi sulla citta'.
Il giorno seguente siamo andati a vedere il central market dove abbiamo fatto shopping per prendere alcuni souvenir da riportare a casa. Molto caratteristico con prezzi abbordabilissimi. L'abbiamo raggiunto a piedi e qui abbiamo potuto vedere ancora meglio la differenza tra il centro scintillante e il resto della citta' che ancora e' un po' indietro. Dopo siamo andati a visitare il bird park. Si tratta di un'enorme voliera dove sono tenuti in semi liberta' molti uccelli abituati all'uomo e che quindi ti passeggiano vicini tranquillamente. Una nota sull'albergo. Bello, comodo, ottima e colazione a buffet dove si poteva mangiare di tutto. Suggestiva la foto di notte in piscina con le Petrons Towers sullo sfondo.
Dopo la terza notte in albergo si riparte, destinazione Perhentian. Come concordato con l'agenzia, e come tutti gli altri spostamenti, ci vengono a prendere in albergo e ci portano all'aeroporto. Voliamo con la Malaysia Airlines. Anche qui le assistenti hanno delle divise molto particolari e sono molto belle da vedere. Arriviamo all'aeroporto di Kota Bharu e, ritirati i bagagli, saliamo sul pulmino che ci porta all'imbarco. Il viaggio non e' lungo ma ci offre un piccolo spaccato della vita reale malese: purtroppo cumuli di mondezza campeggiano qua e la, gente che pulisce il pesce o il pollo in banchi improvvisati a bordo strada supponiamo per cucinarlo e/o rivenderlo. Non fa certo una bella impressione. Arriviamo all'imbarco e anche qui, facendo un giro in attesa dell'orario, sembra di stare in un mercato dove tutti cercano di venderti un passaggio in barca. Arrivato il momento, prima dell'imbarco paghiamo la quota per accedere al parco marino ma anche qui le premesse non sono le migliori dato che in acqua ci sono bottiglie di plastica e cassette di polistirolo. Saliamo su una piccola barca e indossati i salvagente si parte. Arrivati sull'isola in attesa di avere la stanza ci offrono un cocktail di benvenuto purtroppo a base di ananas alla quale sono allergico. Mi devo accontentare di un bicchiere d'acqua. L'isola e' molto bella ma e' tenuta malissimo: molte barche ormeggiate vicino alla riva e quando partono o arrivano ti appestano con i loro scarichi, spiaggia lunga ma nessuno fa manutenzione tranne qualche volenteroso locale o il turista di turno che raccoglie la bottiglia abbandonata. Attaccata alla spiaggia una giungla stupenda: decidiamo di farci una passeggiata ma troviamo anche qui cumuli di mondezza. Per fare snorkeling andiamo nel punto vicino al molo ma anche qui dobbiamo fare i conti con le barche e il loro gas di scarico. Per come e' bella potrebbe essere tenuta sicuramente meglio. Nota sull'albergo: personale gentilissimo, cibo ottimo comprese aragoste e pesci alla griglia, colazione un po' limitata ma comunque buona, la stanza da rivedere perche' umida e con la finestra del bagno sigillata con la carta igienica.
Dopo cinque notti si rifanno le valigie e si riparte. Auto, barca, auto, aereo da Kuala Therengganu a Kuala Lumpur, aereo da Kuala Lumpur a Singapore e finalmente arriviamo nella nostra ultima tappa.
Qui la musica cambia completamente. Singapore e' moderna pulita, efficiente, proprio come piace a noi. Visitiamo la zona intorno al famoso hotel, molto bella e tenuta molto bene. I grattacieli sono bellissimi da vedere e fotografare. Visitiamo i garden by the bay da vedere di giorno e di notte con lo spettacolo di musica e luci, la Cloud Forest, un'enorme serra con una varieta' infinita di fiori e piante tropicali, il lungomare, la china town dove facciamo shopping e visitiamo un altro tempio induista e uno buddista, un parco con le passerelle lungo le chiome degli alberi. La citta' e' bellissima e se non fosse per il gran caldo mi piacerebbe viverci. Nota sull'hotel: per avere una matrimoniale ci devono dare una stanza nel piano fumatori. La stanza e' un po' piccola ma ha tutto il necessario. Colazione ottima, un po' lontano dal centro ma taxi e Grab (la versione orientale di Uber) funzionano bene e non si spende molto.
Dopo sole tre notti purtroppo dobbiamo rifare le valigie perche' la vacanza e' finita e si torna indietro.
Che dire: Singapore da tornare altre mille volte, ricorda Miami sia come aspetto che come posizione. La Malesia e' un grosso tesoro non ancora sfruttato bene, devono darsi ancora da fare.
Abbiamo visto uno stile di vita diverso. La religione musulmana la fa da padrona quindi si vedono molte donne con il capo coperto, alcune anche con il viso coperto. In un quartiere ci siamo accorti che circolavano solo uomini. Ma sono i loro usi e costumi, non si discutono.
Abbiamo aggiunto altri ricordi. Perche', come diceva mia madre, la vita va riempita di ricordi e non di rimpianti.
Saluti.
martedì 6 agosto 2019
Pink Floyd.
La sera dopo io e la mia signora siamo andati all'Auditorium parco della musica dove si esibivano i Pink Floyd Legend. Tutt'altra musica in tutti i sensi vista la dotazione tecnica e gli spazi fatti apposta. Molto brava la band con brani classici e altri mai sentiti dal vivo (come "Summer 68" veramente bella) nella prima ora di concerto. Nella seconda ora, dopo aver trasmesso l'intervista che hanno fatto al musicista Geesin che aveva contribuito a scriverne le musiche, hanno eseguito tutto il lato A di "Atom heart mother". Come potete vedere dalla foto la band e' stata supportata da un coro e da un'orchestra con un bellissimo impatto anche visivo.
Che dire: nel giro di due sere ho assistito a due eventi diversi tra loro ma entrambi molto belli. Grande emozione nel sentire la loro musica, emozione vissuta con la mia gentile signora che nonostante la sveglia all'alba non si e' tirata indietro.
Saluti.
lunedì 8 luglio 2019
Tornare dove tutto e' cominciato.
Con mia moglie tutto comincio' 28 anni fa alla pizzeria "Da Peppe alla Cantinaccia" a Palidoro. Era il compleanno di un mio amico e io arrivai in ritardo quando tutti erano gia' a tavola. Vidi una sedia libera di fianco ad una ragazza e mi ci sedetti facendo lo spiritoso, dicendo che ero contento di sedermi vicino a una cosi' bella ragazza. Quella ragazza era Alessandra e qualche anno dopo sarebbe diventata mia moglie. In quella pizzeria io e lei ci siamo tornati un'altra volta ma stavolta ci siamo tornati con i nostri figli. Che strana sensazione pensare a com'eravamo allora e come siamo adesso con due figli grandi, a quanta strada abbiamo fatto insieme e ovviamente a quanta ne abbiamo ancora davanti. E davanti a noi il frutto del nostro amore. Evviva la vita!!!
Saluti.
Saluti.
lunedì 11 febbraio 2019
E sono 30.
In questi giorni cade il trentesimo anniversario dell'inizio della mia attivita' lavorativa.
Tutto inizio' quando un sabato mattina uscendo dalla caserma dove avevo effettuato il servizio di leva acquistai il giornale "Il Messaggero" sul quale all'epoca c'erano gli annunci di lavoro. Avevo il congedo e la licenza in mano, il mio dovere verso l'esercito era terminato e mi accingevo ad ingrossare le fila dei disoccupati. Avevo in tasca il diploma di ragioneria e un corso semestrale di programmazione che mi dava qualche possibilita' in piu' dato che ormai i personal computer erano in ascesa. Su quel giornale trovai due inserzioni e il lunedi' successivo telefonai. Una era come programmatore su sistemi Apple, l'altra era come venditore di personal computer. Ottenni il colloquio con tutte e due e il mercoledi' successivo andai all'appuntamento per la seconda. Il titolare leggendo il mio curriculum mi disse che di venditori ne aveva abbastanza ma che gli serviva un ragioniere con conoscenza dei personal computer per insegnare ai clienti l'uso del computer e del programma di contabilita' che vendevano. Accettai. La paga non era un gran che ma almeno potevo iniziare la mia avventura nel mondo del lavoro. Durante tutto il 1989 andai in lungo e in largo in giro per Roma e provincia con alcune puntate a Frosinone e anche in Abruzzo. Feci un sacco di chilometri con la Fiat 128 che era di mio padre e l'ultimo giorno di lavoro (poco prima di Natale) ebbi un incidente in cui solo la macchina, per fortuna, ebbe la peggio. Da gennaio iniziai a lavorare come programmatore presso una piccola societa' di consulenza ed elaborazione dati. Nei due anni successivi (anche qui la paga non era alta) misi in pratica quello che avevo studiato nel corso semestrale che avevo fatto. Cercando sempre di migliorare misi io l'annuncio su un giornale e fui contattato da un'azienda un po' piu' grande con la quale mi accordai per il passaggio dal gennaio 1992. Uno degli ultimi giorni di lavoro pero' mi chiamo' un'altra ditta che lavorava per le Ferrovie. Andai a lavorare nella nuova ditta e feci il colloquio e dopo solo due giorni di lavoro cambiai di nuovo e approdai in questa nuova ditta dove lavorai per oltre cinque anni sui sistemi Stratus, sempre in Cobol. Nel frattempo mi ero sposato, ero diventato padre ed avevo comprato casa quindi le mie esigenze erano cambiate e cercando sempre di migliorare mi guardavo intorno. Ma lavorare su un sistema poco diffuso risultava essere un handicap. Finche' un giorno mi imbattei in una societa' che utilizzava quel sistema e fu la svolta. Nuovo lavoro, nuove responsabilita' e ovviamente diverso trattamento economico. Fino al 2012 ho lavorato ancora su quel sistema poi sono stato "migrato" anche io sui nuovi sistemi Oracle dove ho dovuto imparare tante cose nuove.
Indubbiamente mi ritengo molto fortunato per aver trovato subito lavoro, per aver lavorato sempre, per aver trovato la mia strada sempre senza l'aiuto di nessuno. La strada e' ancora lunga e vedremo cosa ci riservera' il futuro.
Saluti.
Tutto inizio' quando un sabato mattina uscendo dalla caserma dove avevo effettuato il servizio di leva acquistai il giornale "Il Messaggero" sul quale all'epoca c'erano gli annunci di lavoro. Avevo il congedo e la licenza in mano, il mio dovere verso l'esercito era terminato e mi accingevo ad ingrossare le fila dei disoccupati. Avevo in tasca il diploma di ragioneria e un corso semestrale di programmazione che mi dava qualche possibilita' in piu' dato che ormai i personal computer erano in ascesa. Su quel giornale trovai due inserzioni e il lunedi' successivo telefonai. Una era come programmatore su sistemi Apple, l'altra era come venditore di personal computer. Ottenni il colloquio con tutte e due e il mercoledi' successivo andai all'appuntamento per la seconda. Il titolare leggendo il mio curriculum mi disse che di venditori ne aveva abbastanza ma che gli serviva un ragioniere con conoscenza dei personal computer per insegnare ai clienti l'uso del computer e del programma di contabilita' che vendevano. Accettai. La paga non era un gran che ma almeno potevo iniziare la mia avventura nel mondo del lavoro. Durante tutto il 1989 andai in lungo e in largo in giro per Roma e provincia con alcune puntate a Frosinone e anche in Abruzzo. Feci un sacco di chilometri con la Fiat 128 che era di mio padre e l'ultimo giorno di lavoro (poco prima di Natale) ebbi un incidente in cui solo la macchina, per fortuna, ebbe la peggio. Da gennaio iniziai a lavorare come programmatore presso una piccola societa' di consulenza ed elaborazione dati. Nei due anni successivi (anche qui la paga non era alta) misi in pratica quello che avevo studiato nel corso semestrale che avevo fatto. Cercando sempre di migliorare misi io l'annuncio su un giornale e fui contattato da un'azienda un po' piu' grande con la quale mi accordai per il passaggio dal gennaio 1992. Uno degli ultimi giorni di lavoro pero' mi chiamo' un'altra ditta che lavorava per le Ferrovie. Andai a lavorare nella nuova ditta e feci il colloquio e dopo solo due giorni di lavoro cambiai di nuovo e approdai in questa nuova ditta dove lavorai per oltre cinque anni sui sistemi Stratus, sempre in Cobol. Nel frattempo mi ero sposato, ero diventato padre ed avevo comprato casa quindi le mie esigenze erano cambiate e cercando sempre di migliorare mi guardavo intorno. Ma lavorare su un sistema poco diffuso risultava essere un handicap. Finche' un giorno mi imbattei in una societa' che utilizzava quel sistema e fu la svolta. Nuovo lavoro, nuove responsabilita' e ovviamente diverso trattamento economico. Fino al 2012 ho lavorato ancora su quel sistema poi sono stato "migrato" anche io sui nuovi sistemi Oracle dove ho dovuto imparare tante cose nuove.
Indubbiamente mi ritengo molto fortunato per aver trovato subito lavoro, per aver lavorato sempre, per aver trovato la mia strada sempre senza l'aiuto di nessuno. La strada e' ancora lunga e vedremo cosa ci riservera' il futuro.
Saluti.
martedì 13 novembre 2018
E anche quest'anno il mondiale lo vinciamo l'anno prossimo.
Un'altra stagione di Formula1 si avvia alla conclusione e con grande amarezza ho visto il mondiale sfumare miseramente.
La grande amarezza e' dovuta dal fatto che per la prima volta quest'anno la Ferrari aveva la macchina buona per vincere, in molte occasioni era addirittura la migliore del lotto. Ma errori di strategia, errori grossolani del pilota di punta e una Federazione che adotta il metodo "due pesi, due misure" hanno regalato il mondiale ad un comunque grande Hamilton e ad una grande Mercedes che hanno meritatamente vinto entrambi i mondiali. Nel momento piu' difficile pilota e squadra hanno tirato fuori gli attributi e si sono portati a casa le vittorie. La Ferrari invece, forse anche penalizzata dalla morte di una figura di riferimento importante come il Presidente Marchionne, si e' accartocciata su se stessa facendo errori uno dietro l'altro e rilasciando dichiarazioni a volte ambigue. Speriamo che Leclerc porti una ventata di novita' il prossimo anno e qualche aggiustamento all'interno del team risolva i problemi che si sono evidenziati. Il prossimo mondiale vedra' forse (spero) una lotta a tre con Ferrari, mercedes e Red Bull. Forza Ferrari.
Saluti.
La grande amarezza e' dovuta dal fatto che per la prima volta quest'anno la Ferrari aveva la macchina buona per vincere, in molte occasioni era addirittura la migliore del lotto. Ma errori di strategia, errori grossolani del pilota di punta e una Federazione che adotta il metodo "due pesi, due misure" hanno regalato il mondiale ad un comunque grande Hamilton e ad una grande Mercedes che hanno meritatamente vinto entrambi i mondiali. Nel momento piu' difficile pilota e squadra hanno tirato fuori gli attributi e si sono portati a casa le vittorie. La Ferrari invece, forse anche penalizzata dalla morte di una figura di riferimento importante come il Presidente Marchionne, si e' accartocciata su se stessa facendo errori uno dietro l'altro e rilasciando dichiarazioni a volte ambigue. Speriamo che Leclerc porti una ventata di novita' il prossimo anno e qualche aggiustamento all'interno del team risolva i problemi che si sono evidenziati. Il prossimo mondiale vedra' forse (spero) una lotta a tre con Ferrari, mercedes e Red Bull. Forza Ferrari.
Saluti.
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